Occhi arrossati: quali sono le cause e i rimedi?

Cause e rimedi per gli occhi arrossati 

Arrossamento, dolore e prurito: almeno una volta nella vita in molti  hanno sperimentato questi fastidiosi sintomi agli occhi. In particolare, l’occhio arrossato è un disturbo molto frequente e spesso è il segno di un’infiammazione oculare, anche se potrebbe essere causato da diverse malattie. Cosa si può fare in caso di occhi arrossati? Scopriamolo insieme!

1.Occhi arrossati e come diagnosticarli 

L’occhio arrossato è il segno principale di un’infiammazione oculare. La condizione è generalmente benigna e può essere gestita dal medico di base con una terapia mirata. Qualora ciò non dovesse risultare sufficiente per risolvere la situazione, è necessario  consultare uno specialista.

Il fenomeno degli occhi arrossati può manifestarsi in maniera acuta, con una durata pari a 7 giorni o meno, oppure cronica, presente ad esempio in chi soffre di allergie.

Avere gli occhi rossi, che bruciano o fanno male, può essere comunque molto fastidioso ed è quindi importante comprendere la causa scatenante ed intervenire tempestivamente. Il curante può effettuare semplici approfondimenti clinici, come la valutazione delle dimensioni della pupilla e la reazione alla luce, oppure raccogliere informazioni direttamente dal paziente, come la valutazione delle sue abitudini (se ad esempio soffre di allergie o fa uso delle lenti a contatto), con l’obiettivo di effettuare una diagnosi mirata e prescrivere il rimedio più idoneo .

  1. Sintomi e cause degli occhi arrossati 

In base alla gravità e alla causa del rossore oculare, i segni e i sintomi dell’occhio arrossato sono molteplici e possono comprendere secrezione oculare, dolore, sensibilità degli occhi alla luce (fotofobia), prurito e alterazioni visive. È importante intervenire in maniera rapida e saper distinguere le cause dell’occhio arrossato, al fine di utilizzare la terapia più adeguata..

La causa più comune del rossore oculare è la congiuntivite, che può essere infettiva (congiuntivite virale, batterica o che deriva da clamidia) o non infettiva (che deriva da allergie o agenti irritanti). Poiché la natura delle congiuntiviti è diversa e richiede trattamenti specifici, è importante differenziare le varie tipologie di congiuntivite:

  • La congiuntivite virale si presenta con o senza dolore lieve, prurito lieve e secrezione da acquosa a sierosa; colpisce generalmente un occhio solo, anche se potrebbe venire coinvolto anche l’altro occhio nel giro di 1-2 giorni;
  • La congiuntivite batterica si presenta con dolore da lieve a moderato, sensazione di corpo estraneo e secrezione purulenta da lieve a moderata; sono coinvolti principalmente entrambi gli occhi;
  • La congiuntivite provocata da clamidia si manifesta con secrezione purulenta, occhi incollati al risveglio e visione offuscata.
  • La congiuntivite allergica, ossia un’infiammazione della congiuntiva provocata da una reazione allergica, è causata principalmente da sostanze presenti nell’ambiente (allergeni) come pollini nell’aria, acari della polvere, peli di animali o piume; tali condizioni provocano lacrimazione indolore, prurito intenso e arrossamento diffuso. La congiuntivite allergica stagionale è la forma più comune ed i sintomi sono correlati agli allergeni specifici della stagione. La congiuntivite allergica perenne invece persiste durante tutto l’anno.

Anche l’occhio secco, dovuto ad uno squilibrio che riguarda la produzione, distribuzione, evaporazione e assorbimento delle lacrime, può causare arrossamento ad entrambi gli occhi.

Esistono anche cause meno comuni che possono essere indice di gravi disturbi agli occhi e per le quali è quindi necessario rivolgersi quanto prima allo specialista. Queste sono:

  • Il glaucoma, una patologia degenerativa dell’occhio in cui si verifica un’ostruzione al deflusso del liquido contenuto nel segmento anteriore dell’occhio (umore acqueo). Questo disturbo provoca, di conseguenza, un aumento della pressione intraoculare. I sintomi principali sono dolore intenso, occhi rossi e lacrimanti, e visione di “aloni” quando si è vicino ad una fonte luminosa;
  • L’ectropion palpebrale, una condizione in cui le palpebre superiori o inferiori sono rivolte verso il bulbo oculare. Questo malposizionamento palpebrale consente alle ciglia di sfregare contro la superficie dell’occhio, provocando irritazione e lacrimazione oculare;
  • Sclerite (infiammazione della sclera, nota come “bianco dell’occhio”), causata da malattie sistemiche quali l’artrite reumatoide, l’artrite reattiva, oppure da sifilide e tubercolosi. Ai fini diagnostici, questa infiammazione si manifesta con lacrimazione eccessiva, occhi rossi, forte dolore al bulbo oculare, sensibilità degli occhi alla luce (fotofobia) e difetto di trasparenza della cornea (opacità corneale) ;
  • Ustioni chimiche, provocate dal contatto, ad esempio, con cemento, gesso in polvere o acidi.
  1. Cosa fare in caso di occhi arrossati? 

La durata dei sintomi, l’interessamento di un solo occhio o di entrambi (lateralità) e l’intensità del dolore, sono i criteri principali che consentono al medico di valutare la gravità dei sintomi e  scegliere il trattamento specifico. .

Esistono diversi trattamenti sia per mitigare i sintomi che per eliminare la causa dell’arrossamento oculare. I medicinali ad uso oculare maggiormente utilizzati sono i colliri: esistono colliri antistaminici per i casi di allergia, steroidei (con proprietà antinfiammatorie) nei casi di infiammazione delle strutture interne ed esterne dell’occhio, antivirali per le congiuntiviti virali e antibiotici ad ampio spettro per il trattamento della congiuntivite batterica. Per alleviare la sintomatologia, questi vengono spesso abbinati a colliri idratanti (lacrime artificiali).

Esistono anche rimedi naturali come gli estratti di camomilla da applicare sugli occhi sotto forma di impacchi. Inoltre, non è da sottovalutare anche la scelta dei cibi: si consiglia di consumare alimenti ricchi di vitamina A (es. uova, formaggio, carote e spinaci) poiché favoriscono una buona idratazione oculare.

In ogni caso, si raccomanda di rivolgersi al curante prima di intraprendere qualsiasi terapia perché l’utilizzo del farmaco più adatto può favorire un recupero a breve termine.